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Il volontariato durante il Coronavirus

Il 2020 verrà certamente ricordato per la pandemia tuttora in corso che vede come antagonista il Covid-19: un virus terribile, che sta mettendo in ginocchio l’umanità e sta stravolgendo gli ordini mondiali. Abbiamo già affrontato un lockdown – un’esperienza unica che è stata forzata da una situazione anomala e imprevedibile, che ha messo in standby la vita di ognuno di noi con un telecomando stregato, dandoci tempo per riflettere e per guardare dal di fuori gli avvenimenti quotidiani – e adesso, per via dei contagi in continuo aumento, con una curva che non accenna a scendere, rischiamo una nuova chiusura totale.

Un fatto sconcertante, capace di riassumere l’impatto tremendo del virus, è la percentuale di nuove persone che si sta rivolgendo alla Caritas: quasi una su due. Solamente nel nostro paese l’incidenza dei “nuovi poveri” – così sono stati nominati coloro che hanno sofferto particolarmente la pandemia – fra i mesi di maggio, giugno, luglio agosto e settembre, se confrontata con quella del 2019, è salita dal 31% al 45%. Per farvi comprendere a pieno ciò che sta avvenendo, vi presentiamo un estratto del “Rapporto Povertà di Caritas italiana”:

«Tra aprile e giugno le Caritas diocesane hanno assistito 450mila persone, registrando “un forte incremento” rispetto all’anno precedente. Tra i beneficiari circa il 30% è rappresentato dai cosiddetti “nuovi poveri”, che per la prima volta hanno sperimentato condizioni di disagio e di deprivazione economica tali da dover chiedere aiuto. Tra gli assistiti nel periodo marzo-maggio prevalgono i disoccupati, le persone con impiego irregolare fermo a causa delle restrizioni imposte dal lockdown, i lavoratori dipendenti in attesa della cassa integrazione ordinaria o in deroga e i lavoratori precari o intermittenti che, al momento della presa in carico, non godevano di ammortizzatori sociali.»

È proprio durante un periodo così difficile, di fronte al quale nessuno può rimanere indifferente, che bisogna assistersi l’un l’altro. Ed ecco che entra in gioco il volontariato che, nonostante il virus, non si è fermato, tutt’altro. Oggi più che mai è importante trovare il coraggio di donare il proprio tempo a fin di bene, ma bisogna farlo con responsabilità e coscienza. Prima di svolgere una qualsiasi attività di volontariato, sarebbe corretto accertarsi della propria salute, specialmente se si ha voglia di attivarsi in ambienti dove sono presenti persone anziane. Fare volontariato, durante questo periodo, vuol dire sacrificarsi anche fuori dalle ore di servizio: un volontario deve evitare di uscire se non per strette necessità, per abbassare il più possibile la possibilità di venire contagiato e di portare il virus nel settore in cui opera; deve sempre indossare la mascherina, igienizzarsi le mani quando ritiene sia opportuno e rispettare costantemente la distanza sociale. Ci rendiamo conto che questo non è un sacrificio da poco, ma siamo certi che chi ha voglia di fare volontariato ha la capacità di guardare oltre, di vedere un quadro che raffigura il benessere comune e non solamente quello personale, per questo chi ha un cuore abbastanza grande per fare volontariato è capace di tutto, anche di limitare la propria libertà per donarne un po’ agli altri.

Vi segnaliamo un’iniziativa della Croce Rossa, che ha attivato il “volontariato temporaneo” permettendo a chiunque, dopo un incontro online, di contribuire alla lotta contro il Covid-19.

A seconda delle proprie disponibilità e delle esigenze del territorio si potrà partecipare alle attività di:

  • Consegna dei pacchi alimentari, farmaci e beni di prima necessità alle persone vulnerabili;
  • Informazione e assistenza presso i desk, le centrali operative, le tende e le strutture di emergenza;
  • Controllo dei passeggeri in aeroporto;

anche i professionisti sanitari, medici e infermieri, psicologi clinici e psicoterapeuti possono diventare Volontari Temporanei per attività specifiche a domicilio, in ambulatori e presso le strutture di emergenza.

Il servizio della Croce Rossa è attivo in tutta Italia. Per aderire bisogna: compilare il format sul sito https://volontari.cri.it/ o chiamare il numero verde 800 – 065510 per essere ricontattati dal Comitato più vicino.

Possono aderire tutti i cittadini, maggiorenni, che godono di un buono stato di salute, italiani o di uno Stato dell’Unione Europea o di uno Stato non comunitario purché in possesso dei dovuti permessi.
Chi non ha maturato condanne, con sentenza passata in giudizio, o per chi è interdetto dai pubblici uffici.